"Non buttare via il tuo tempo o il tempo butterà via te."



domenica 13 luglio 2014

L'uomo giusto nel posto giusto

Sento il dovere di esprimere parole di elogio e approvazione all’indirizzo del prefetto di Vibo, Giovanni Bruno, che mio piace definire l’uomo delle istituzioni di cui la nostra provincia, in questo momento più che mai dilaniata dalle “solite emergenze”, necessitava con urgenza. Il prefetto Bruno è la persona giusta nel momento giusto e nel giusto posto, pronto a prendere di petto ed affrontare i problemi del territorio, con pragmatismo e determinazione, anche quando non sarebbero di sua specifica competenza. Dal problema acqua, laddove si è attivato a far si che ogni comune che si approvvigiona da fonti proprie si dotasse di idoneo attestato di potabilità, alla presa di posizione sullo stato di degrado delle arterie viarie provinciali, richiamando energicamente i responsabili dell’ente di contrada Bitonto ed i sindaci che, in molti casi, finora hanno fatto finta di niente, passando per le  non meno pregnanti questioni dei rifiuti tossici ritrovati sui monti delle Serre, della raccolta Rsu, dello stato della sanità, dei lavoratori in protesta, degli impianti di depurazione. In questo, e tanto altro, il prefetto è stato sempre in prima linea, dimostrando vicinanza ai problemi della società e del territorio che, in meno di un anno dal suo insediamento, è riuscito spesso a risolvere, assumendosene personalmente carico e coinvolgendo gli altri soggetti istituzionali nella loro gestione. In questa prospettiva il capo dell’Utg di Vibo ha inteso anche dare ai sindaci il ruolo che loro compete, responsabilizzandoli e spronandoli ad attivarsi laddove s’intravvedono criticità. Un plauso meritato, quindi, al prefetto Bruno, che sinora ha dimostrato di avere quel sentimento di amore verso il territorio che anche io ho più volte cercato di promuovere come elemento di stimolo alla cura ed al rispetto dei luoghi in cui viviamo, che spesso sono dei gioielli deturpati da brutture che basta poco a rimuovere. E, visto che a Gerocarne sono in fase di espletamento alcuni lavori che vanno nella direzione della cura del territorio che il prefetto pare indicare, approfitto dell’occasione per estendere al rappresentante del governo un sentito invito nel nostro centro per saggiare lo stato dell’arte ed ammirare le bellezze del paese dei vasai. Potrebbe essere l’avvio di un tour utile a conoscere meglio la nostra provincia, esaminando da vicino le peculiarità che ogni centro custodisce e, non di meno, le immancabili problematicità che devono essere affrontate quotidianamente per amministrare in maniera proficua, cercando di non far mancare i servizi ai propri cittadini. Avrebbe, così, la possibilità di scoprire che esistono dei veri e propri scrigni che non t’aspetti, toccando con mano l’impegno di chi è chiamato ad sovrintenderli da vicino e contribuendo, con consigli ed azione fattiva, alla loro valorizzazione. L’invito è ufficiale tocca accettare.

mercoledì 9 luglio 2014

Metanizzazione Alto Mesima, il merito a chi spetta



Come tutti i miei colleghi sindaci presenti, anche io ho partecipato con spirito positivo alla conferenza stampa indetta nei giorni scorsi dall’assessore regionale alle attività produttive Demetrio Arena a dal consigliere, con delega all’energia, Fausto Orsomarso, con l’intento di condividere con i primi cittadini di quest’area la notizia dello sblocco dei fondi necessari alla metanizzazione dell’intero comprensorio dell’Alto Mesima. Un progetto importantissimo per l’intero comprensorio per il quale un grande ruolo lo hanno avuto i sindaci riuniti nel Cometam, senza il cui impegno ciò non sarebbe stato possibile». Un grazie per l’interesse profuso va a quanti, all’assessorato regionale competente, si sono occupati della pratica, con l’auspicio che l’occasione della conferenza stampa serva finalmente a sconfessare falsi proclami ed inesistenti meriti che da qualche mese a questa parte sembrano essere fioccati in balia di una frenetica ed assurda mania di vanagloria decisamente incomprensibile e mirante a travisare la verità dei fatti. Un progetto dal lungo iter, quello di cui trattasi, portato avanti quasi utopisticamente dai sindaci di ben otto comuni, progetto le cui ricadute, in termini di ripresa sociale ed economica dell’intero territorio sono innegabili. Pochi, però, o nulli sono stati gli apporti derivati dai proclami di questi mesi, fosse stato per i quali si sarebbe atteso ancora parecchi anni prima di vedere un metanodotto passare a queste latitudini. Atteso per decenni, il progetto di metanizzazione dell’Alto Mesima prese avvio nel lontano 2008, grazie alla caparbietà dei sindaci di allora e di quelli che si sono succeduti negli anni, che hanno creduto nell’idea e l’hanno inseguita e sostenuta sino alla sua realizzazione, anche quando, in varie fasi, tutto sembrava andasse a rotoli. Un progetto ciclopico da circa 20 milioni di euro, finanziati per metà dalla regione e per la rimanente parte tramite “project financing”, ossia a carico della società concessionaria, la “Bonatti” di Parma, che avrà la gestione esclusiva per un tot d’anni. Dalla consistenza delle risorse impiegate, e dalla complessità nel reperirle, si intuiscono le difficoltà incontrate negli anni ed i vari stop and go subiti dall’iter, tutti superati grazie alla cocciutaggine dei primi cittadini. Ora non resta che attendere l’avvio dei lavori e, a conclusione degli stessi, gli effetti positivi sull’area, nel frattempo attraversata da un vento che porta via le parole che gli si sono scagliate contro.

venerdì 4 luglio 2014

Ridiamo alla nostra provincia la propria dignità



Ognuno faccia del suo e dimostri il proprio attaccamento alla sua terra. È un accorato appello che rivolgo ai vibonesi, invitandoli a rimboccarsi le maniche e ad adoperarsi nella rimozione delle erbacce lungo le strade provinciali, evidentemente trasformate in “selve oscure” invase, dalla costa all’entroterra, da ogni tipo di vegetale a tal punto non solo da mettere a repentaglio l’incolumità degli automobilisti ma da deturpare il resto del meraviglioso paesaggio, nel pieno della bella stagione, quando l’intera nostra regione viene visitata da turisti ed emigrati i quali, sebbene inorriditi da cotanto scempio, scelgono la Calabria e la provincia di Vibo per trascorrere le loro ferie estive, trovandosi innanzi ad un bel mare e delle montagne favolose ma disumanamente inserite in un contesto che si trova in stato di pressoché completo abbandono. Coloro a cui mi rivolgo sono non solo i cittadini vibonesi, ma anche le istituzioni locali, gli imprenditori, i proprietari dei terreni agricoli adiacenti alle vie di comunicazione e quanti hanno a cuore i loro luoghi, affinché abbiano uno scatto d’orgoglio e, utilizzando un minimo di buon senso e poche risorse pecuniarie, si adoperino nella pulizia delle arterie che conducono ai vari centri della nostra provincia. L’esperimento che si potrebbe estendere all’intero territorio provinciale è, ad esempio, quello che ha preso avvio a Gerocarne, dove, dal 3 a circa la metà di luglio, grazie all’ok di imprenditori e cittadini, che hanno dato disponibilità a prestare opera di volontariato, al grosso apporto della Prociv ed all’utilizzo di due mezzi meccanici messi a disposizione dalla provincia, con poche risorse investite per le spese il comune provvederà ad effettuare la pulizia delle strade provinciali che conducono al territorio di competenza o lo attraversano, dando, così, maggior decoro al paesaggio. Ma, come premesso, i soggetti interessati ad una simile attività sono tanti, in modo particolare i proprietari dei fondi agricoli, da cui, spesso, si riversano sulle strade le sterpaglie che dovrebbero essere rimosse per il bene di tutti. Insomma, ciascuno, per le proprie competenze, ha l’obbligo di fare un “mea culpa”, contribuendo in maniera pratica e sinergica nella cura dell’intero territorio, che è quello in cui viviamo. Ed anche se ci sarà da metterci delle risorse, non sarà un perdita ma un valore aggiunto che dimostra quanto ciascuno di noi nutre amore verso la sua terra, così bella e unica, altrettanto quanto bistrattata e trascurata. Con il contributo di tutti basta poco, dimostriamo quanto la nostra regione e provincia  ci stanno a cuore, contribuiamo a risollevarle e renderle più vivibili.

martedì 1 luglio 2014

Nel giorno del cinquantesimo di sacerdozio di don Tommasino Idà



Carissimo Don Tommaso, per noi da sempre  Don Tommasino, è con grande emozione e sincera gratitudine che la comunità di Gerocarne, oggi, si stringe intorno a voi per festeggiare il cinquantesimo  anniversario della Vostra ordinazione sacerdotale.
Questo solenne momento eucaristico, da voi  presieduto, e concelebrato  dal nostro attuale Parroco, dai  sacerdoti  nativi di Gerocarne  e da quelli della nostra zona pastorale, è un segno della comunione e dell’affetto che abbiamo verso di voi, un momento per esprimere la nostra riconoscenza per il mezzo secolo di vita sacerdotale, un traguardo molto importante nella vostra vita  spesa al servizio della Chiesa e di questa comunità, che vi è grata per tutti i sacri valori e gli insegnamenti che durante gli anni avete sapientemente ed amorevolmente trasmesso.
Un’occasione che da sindaco, e a nome di tutti i gerocarnesi, reputo davvero speciale e maggiormente pregnante di significato e solennità in quanto coincide con l’altrettanto importante ricorrenza dei 200 anni dalla ricostruzione della nostra Chiesa, che fra qualche mese festeggeremo.
Partecipiamo tutti con gioia alla celebrazione di questo anniversario perché oggi è si un giorno speciale per voi, ma lo è anche per noi, per Gerocarne, il paese dove chiunque vi abbia risieduto negli ultimi decenni ha trascorso insieme a voi i momenti fondamentali della propria esistenza cristiana,  dal battesimo al triste momento dell’estrema unzione, passando per la comunione, la cresima, il matrimonio e qualsiasi  altro rito religioso e parrocchiale, compresi importantissimi momenti sportivi a calcio (chi non ricorda la famosa “Moranese”?!), ping pong, giochi vari, momenti di svago, riflessione e tante gite da voi organizzate sempre con precisione certosina e, perciò, sempre riuscite al meglio.   
Stimato Don Tommasino, interpretando il pensiero di ciascun presente, e certamente di quanti negli anni hanno fatto parte di questa parrocchia, sento di dire che noi tutti sin da ragazzini vedevamo in voi un Sacerdote rigoroso verso cui nutrivamo rispetto e timore e,  ciononostante, eravamo consapevoli di essere al cospetto di una persona  su cui poter contare, che è stata, per diverse generazioni, un solido punto di riferimento cui potersi rivolgere certi di ottenere risposte con gesti tangibili e concreti, prima come parroco di Ciano, dal 1964 e poi, dal ’78 al 2005, come guida spirituale di Gerocarne.  
Caro Don Tommasino, la vita di un Sacerdote di una comunità non è facile, soprattutto per un Sacerdote  nativo dello stesso paese, ma è stata sicuramente una esperienza straordinaria.
Abbiamo apprezzato l’impegno profuso per il restauro di questa Chiesa, come pure quella della Congrega . Quanta attenzione da parte Vostra! - Quanta precisione nella gestione economica!  Ricordo  con quanta scrupolosità  veniva mensilmente riportata la contabilità  a conoscenza del popolo.
Per tutto questo, e per tutto ciò che ancora sarete in grado di offrire a questa comunità ed al mondo della chiesa più in generale, sento di dirvi grazie a nome di tutti i gerocarnesi, esprimendovi, al contempo, l’augurio per  una vita lunga e serena,  nella speranza che il vostro ministero Sacerdotale  possa continuare , come cappellano presso  la casa di riposo di Acquaro, gestita dalle suore di vostro zio, Padre  Vincenzo Idà, nella consapevolezza, altresì, che arriverà presto quel giorno in cui Gerocarne potrà festeggiarne la meritata beatificazione.