Ognuno
faccia del suo e dimostri il proprio attaccamento alla sua terra. È un accorato
appello che rivolgo ai vibonesi, invitandoli a rimboccarsi le maniche e ad
adoperarsi nella rimozione delle erbacce lungo le strade provinciali,
evidentemente trasformate in “selve oscure” invase, dalla costa all’entroterra,
da ogni tipo di vegetale a tal punto non solo da mettere a repentaglio l’incolumità
degli automobilisti ma da deturpare il resto del meraviglioso paesaggio, nel pieno
della bella stagione, quando l’intera nostra regione viene visitata da turisti
ed emigrati i quali, sebbene inorriditi da cotanto scempio, scelgono la Calabria
e la provincia di Vibo per trascorrere le loro ferie estive, trovandosi innanzi
ad un bel mare e delle montagne favolose ma disumanamente inserite in un
contesto che si trova in stato di pressoché completo abbandono. Coloro a cui mi
rivolgo sono non solo i cittadini vibonesi, ma anche le istituzioni locali, gli
imprenditori, i proprietari dei terreni agricoli adiacenti alle vie di comunicazione
e quanti hanno a cuore i loro luoghi, affinché abbiano uno scatto d’orgoglio e,
utilizzando un minimo di buon senso e poche risorse pecuniarie, si adoperino
nella pulizia delle arterie che conducono ai vari centri della nostra
provincia. L’esperimento che si potrebbe estendere all’intero territorio provinciale
è, ad esempio, quello che ha preso avvio a Gerocarne, dove, dal 3 a circa la
metà di luglio, grazie all’ok di imprenditori e cittadini, che hanno dato disponibilità
a prestare opera di volontariato, al grosso apporto della Prociv ed all’utilizzo
di due mezzi meccanici messi a disposizione dalla provincia, con poche risorse
investite per le spese il comune provvederà ad effettuare la pulizia delle
strade provinciali che conducono al territorio di competenza o lo attraversano,
dando, così, maggior decoro al paesaggio. Ma, come premesso, i soggetti
interessati ad una simile attività sono tanti, in modo particolare i proprietari
dei fondi agricoli, da cui, spesso, si riversano sulle strade le sterpaglie che
dovrebbero essere rimosse per il bene di tutti. Insomma, ciascuno, per le
proprie competenze, ha l’obbligo di fare un “mea culpa”, contribuendo in
maniera pratica e sinergica nella cura dell’intero territorio, che è quello in
cui viviamo. Ed anche se ci sarà da metterci delle risorse, non sarà un perdita
ma un valore aggiunto che dimostra quanto ciascuno di noi nutre amore verso la
sua terra, così bella e unica, altrettanto quanto bistrattata e trascurata. Con
il contributo di tutti basta poco, dimostriamo quanto la nostra regione e
provincia ci stanno a cuore,
contribuiamo a risollevarle e renderle più vivibili.
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