Come
tutti i miei colleghi sindaci presenti, anche io ho partecipato con spirito
positivo alla conferenza stampa indetta nei giorni scorsi dall’assessore regionale alle
attività produttive Demetrio Arena a dal consigliere, con delega all’energia,
Fausto Orsomarso, con l’intento di condividere con i primi cittadini di
quest’area la notizia dello sblocco dei fondi necessari alla metanizzazione
dell’intero comprensorio dell’Alto Mesima. Un progetto importantissimo per l’intero
comprensorio per il quale un grande ruolo lo hanno avuto i sindaci riuniti nel Cometam, senza
il cui impegno ciò non sarebbe stato possibile». Un grazie per l’interesse
profuso va a quanti, all’assessorato regionale competente, si sono occupati della
pratica, con l’auspicio che l’occasione della conferenza stampa serva
finalmente a sconfessare falsi proclami ed inesistenti meriti che da qualche
mese a questa parte sembrano essere fioccati in balia di una frenetica ed
assurda mania di vanagloria decisamente incomprensibile e mirante a travisare
la verità dei fatti. Un progetto dal lungo iter, quello di cui trattasi, portato avanti quasi utopisticamente dai sindaci di ben otto comuni, progetto
le cui ricadute, in termini di ripresa sociale ed economica dell’intero
territorio sono innegabili. Pochi, però, o nulli sono
stati gli apporti derivati dai proclami di questi mesi, fosse stato per i quali
si sarebbe atteso ancora parecchi anni prima di vedere un metanodotto passare a
queste latitudini. Atteso per decenni, il progetto di metanizzazione dell’Alto
Mesima prese avvio nel lontano 2008, grazie alla caparbietà dei sindaci di
allora e di quelli che si sono succeduti negli anni, che hanno creduto nell’idea
e l’hanno inseguita e sostenuta sino alla sua realizzazione, anche quando, in
varie fasi, tutto sembrava andasse a rotoli. Un progetto ciclopico da circa 20
milioni di euro, finanziati per metà dalla regione e per la rimanente parte tramite “project
financing”, ossia a carico della società concessionaria, la “Bonatti” di Parma,
che avrà la gestione esclusiva per un tot d’anni. Dalla consistenza delle
risorse impiegate, e dalla complessità nel reperirle, si intuiscono le difficoltà
incontrate negli anni ed i vari stop and go subiti dall’iter, tutti superati
grazie alla cocciutaggine dei primi cittadini. Ora non resta che attendere
l’avvio dei lavori e, a conclusione degli stessi, gli effetti positivi
sull’area, nel frattempo attraversata da un vento che porta via le parole che
gli si sono scagliate contro.
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