"Non buttare via il tuo tempo o il tempo butterà via te."



mercoledì 9 luglio 2014

Metanizzazione Alto Mesima, il merito a chi spetta



Come tutti i miei colleghi sindaci presenti, anche io ho partecipato con spirito positivo alla conferenza stampa indetta nei giorni scorsi dall’assessore regionale alle attività produttive Demetrio Arena a dal consigliere, con delega all’energia, Fausto Orsomarso, con l’intento di condividere con i primi cittadini di quest’area la notizia dello sblocco dei fondi necessari alla metanizzazione dell’intero comprensorio dell’Alto Mesima. Un progetto importantissimo per l’intero comprensorio per il quale un grande ruolo lo hanno avuto i sindaci riuniti nel Cometam, senza il cui impegno ciò non sarebbe stato possibile». Un grazie per l’interesse profuso va a quanti, all’assessorato regionale competente, si sono occupati della pratica, con l’auspicio che l’occasione della conferenza stampa serva finalmente a sconfessare falsi proclami ed inesistenti meriti che da qualche mese a questa parte sembrano essere fioccati in balia di una frenetica ed assurda mania di vanagloria decisamente incomprensibile e mirante a travisare la verità dei fatti. Un progetto dal lungo iter, quello di cui trattasi, portato avanti quasi utopisticamente dai sindaci di ben otto comuni, progetto le cui ricadute, in termini di ripresa sociale ed economica dell’intero territorio sono innegabili. Pochi, però, o nulli sono stati gli apporti derivati dai proclami di questi mesi, fosse stato per i quali si sarebbe atteso ancora parecchi anni prima di vedere un metanodotto passare a queste latitudini. Atteso per decenni, il progetto di metanizzazione dell’Alto Mesima prese avvio nel lontano 2008, grazie alla caparbietà dei sindaci di allora e di quelli che si sono succeduti negli anni, che hanno creduto nell’idea e l’hanno inseguita e sostenuta sino alla sua realizzazione, anche quando, in varie fasi, tutto sembrava andasse a rotoli. Un progetto ciclopico da circa 20 milioni di euro, finanziati per metà dalla regione e per la rimanente parte tramite “project financing”, ossia a carico della società concessionaria, la “Bonatti” di Parma, che avrà la gestione esclusiva per un tot d’anni. Dalla consistenza delle risorse impiegate, e dalla complessità nel reperirle, si intuiscono le difficoltà incontrate negli anni ed i vari stop and go subiti dall’iter, tutti superati grazie alla cocciutaggine dei primi cittadini. Ora non resta che attendere l’avvio dei lavori e, a conclusione degli stessi, gli effetti positivi sull’area, nel frattempo attraversata da un vento che porta via le parole che gli si sono scagliate contro.

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