"Non buttare via il tuo tempo o il tempo butterà via te."



venerdì 16 maggio 2014

Un’Europa più Europa



Chi dice che sia necessario uscire dall’euro e tornare alla vecchia lira è solo un folle che fa del qualunquismo una filosofia non solo inconcludente ma pericolosa. Vero è, invece, che occorre ripensare l’idea di Europa, affinché ve ne sia di più in ogni stato membro. Europa non deve significare accozzaglia di stati, ma unica e straordinaria nazione che permetta alle singole realtà che la compongono di affrontare e superare quei problemi che da sole  non sono in grado di gestire. Per questa ragione il prossimo appuntamento elettorale per eleggere i nostri rappresentanti al parlamento di Strasburgo rappresenta un’ opportunità imprescindibile per giungere ad un nuovo progetto di unione, più utile e funzionale ai paesi che hanno investito il nostro futuro in questo grande, ambizioso e prospero progetto unitario. In questa prospettiva ad essere rivista, innanzitutto, è la gestione dei fondi comunitari per il quinquennio 2014/2020, affinché queste importanti risorse si trasformino seriamente in un’occasione per il rilancio dell’intero meridione e della Calabria in particolare. Perché ciò avvenga è necessario che i comuni, almeno per gli stanziamenti meno corposi, possano accedervi direttamente, senza dover passare per l’intermediazione della regione. Ciò permetterebbe di snellire le lunghe ed interminabili trafile burocratiche, causa di ritardi nella progettazione, per non dire di perdita dei fondi stessi. Ed il fatto che la nostra regione utilizzi solo il 40% delle risorse europee, rispedendo il resto al mittente, la dice lunga sul fallimento dell’attuale sistema di gestione. E, su questo fronte, il settore a cui dare priorità è quello occupazionale, indirizzando i fondi alla creazione di opportunità di lavoro sul territorio, valorizzando il turismo sostenibile e le risorse locali. In ambito occupazionale è necessario un progetto totalmente nuovo, che preveda l’investimento di cifre ben più alte di quelle attuali, di cui si potrebbe disporre attraverso un maggiore contributo di ciascun paese membro, accumulando fondi più cospicui da indirizzare esclusivamente al settore lavorativo. In secondo luogo, parlando di obiettivi comunitari, è necessario che si abbandoni la politica dell’austerity, un oscuro  tunnel da cui, se si vuole veramente agevolare la crescita, occorre uscire immediatamente. L’attuale stato dell’Unione testimonia la non utilità del sanzionare gli stati che, per i motivi più disparati, rimangono indietro. Più logico e fruttuoso, invece, sarebbe la creazione di una banca centrale che si ponga il compito di intervenire in aiuto degli stati maggiormente in difficoltà, sostenendoli concretamente e mirando a portarli a livelli paragonabili a quelli dei paesi più prosperi. Abbiamo l’esempio in Italia, dove lo sviluppo a due velocità, quella del nord e quella del sud, non ha giovato per niente allo sviluppo generale del paese. La medesima cosa accade in Europa. Tra i meccanismi cui bisogna mettere immediatamente mano, poi, vi è quello della fiscalità, creando, anche in questo frangente, un sistema tributario unico che impedisca ad ogni singolo paese di agire a proprio piacimento ed imporre tasse a iosa. Italia, con la maggior fiscalità ed il maggior costo del lavoro d’Europa, docet.  Infine, per una nuova idea di Unione, è indispensabile che a farsi carico del triste fenomeno dell’immigrazione non sia la sola Italia ma l’Europa intera, riscrivendo la politica dell’accoglienza e della successiva integrazione, da realizzare anche riconoscendo la cittadinanza a coloro che nascono in uno degli stati che la compongono. È necessaria un’Europa nuova. Un’Europa diversa, più vicina alle necessità degli stati e dei popoli che la costituiscono. Ed una nuova Europa è possibile solo riscrivendo le regole.

mercoledì 7 maggio 2014

La soppressione dell’erogazione dell’esenzione ticket da parte dell’Asp va solo a scapito dei cittadini



Tutto ciò che si compie, da queste parti, lo si fa sempre e comunque a danno dei cittadini, continuamente privati e defraudati di importanti servizi che contribuirebbero ad alleviare le ancestrali difficoltà di cui, loro malgrado, sono portatori i centri interni e periferici della provincia. Solo un mese fa avevo fatto i miei elogi all’Asp ed al direttore Antoniozzi per il contestuale avvio, insieme all’ufficio Cup, della prestazione di esenzione ticket, ma adesso,  dopo la sospensione di quest’ultimo servizio, - per non meglio specificati problemi tecnici - devo ricredermi e tornare sui miei passi, poiché sono profondamente indignato nei confronti dei vertici della sanità vibonese e della regione Calabria, verso cui provo sentimenti di profonda rabbia e delusione.  Quello concesso in esclusiva al comune di Gerocarne, autorizzato a disbrigare le pratiche di esenzione agli aventi diritto senza che questi si spostino dal loro comune era, infatti, un servizio utilissimo che stava funzionando alla perfezione, tanto che l’ufficio Cup era divenuto un punto di riferimento per i cittadini, che in pochi giorni vi si erano rivolti a centinaia, ottenendo risposte adeguate alle loro esigenze, in un ambito in cui, con l’introduzione dei diversi codici, vige una vera e propria giungla. Orbene, in una sanità che da queste parti viaggia su livelli bassissimi di efficienza, con l’erogazione di quel servizio il comune era riuscito ad andare incontro a precise esigenze da parte di residenti, in prevalenza anziani, che spesso hanno difficoltà a muoversi al di fuori dei confini comunali, non esistendo, tra l’altro, un adeguato servizio di trasporto pubblico. E se una cosa va bene cosa si fa? La si incrementa? Nemmeno per sogno: la si sopprime, con una decisione più che discutibile presa di punto in bianco che dimostra, senza temere smentite, che quando si tratta dei reali problemi dei cittadini di un comprensorio in stato di abbandono e di ridurne le difficoltà con l’ampliamento dei servizi offerti, si preferisce fare come gli struzzi e nascondere la testa sottoterra, piuttosto che svolgere il proprio dovere e andare incontro a delle indubbie situazioni di necessità. Quella assunta dall’Asp è una decisone infausta che, nonostante le rassicurazioni secondo cui la sospensione sarebbe stata solo per non più di una settimana, perdura da oltre 20 giorni senza che nulla si sia mosso, sebbene il servizio in questione fosse  a costo zero per l’Azienda, poiché a totale carico del comune, che ben sopportava quest’ulteriore onere pur di fornire una prestazione aggiuntiva ai cittadini. Auspico, dunque, che al più presto venga riattivato il servizio soppresso, perché di abbandono in ambito sanitario, soprattutto dopo la chiusura dell’ospedale di Soriano, a queste latitudini ce n’è già abbastanza.

domenica 4 maggio 2014

Auguri Filippo!



Da sindaco del comune di Gerocarne ma, soprattutto, da cittadino di questo comprensorio, in questo giorno che, se le cose fossero andate in modo diverso, sarebbe stato speciale, desidero esprimere gli auguri di cuore a Filippo per i suoi ventuno anni mai compiuti. Oggi, in occasione del compleanno di un ragazzo che tutti descrivono speciale e che una mano ancora ignota ha reso angelo troppo presto, sono vicino ai familiari ed al loro dolore, conscio del fatto che questa giornata sia di fondamentale importanza, perché serve per alimentare la memoria e ad impedire che delle morti così assurde debbano verificarsi in futuro. Ad evitare che lacrime così amare debbano essere versate ancora e che dei genitori, delle sorelle, dei nonni, degli zii e degli amici vengano costretti a convivere con un dolore che pesa come un macigno. Filippo, fa che il tuo splendido sorriso, che tutti qui hanno impresso indelebilmente nel ricordo, sia il faro che con la sua luce illumina il cammino di quanti ti hanno amato e sia essi da conforto per alleviare le piaghe che la tua prematura dipartita ha determinato. Veglia su papà Martino, su mamma Anna, sulle tue Giusy e Maria Teresa ed aiutali a mitigare questo immenso dolore che ormai fa parte di loro. Auguri Filippo, il mio dono per te oggi è la speranza che presto quella giustizia che meriti possa realizzarsi e che chi ha cambiato il corso della tua storia e di quella dei tuoi familiari dia un senso alla sua di storia, pagando per ciò che ha commesso.

sabato 3 maggio 2014

Gercocarne dà accoglienza a 15 richiedenti asilo eritrei


Si conferma sempre più come comprensorio dell’accoglienza e dell’integrazione l’Alto Mesima, dove anche il nostro comune di Gerocarne ha mostrato il suo buon cuore dando disponibilità all’ospitalità di 15 immigrati, richiedenti asilo politico, facenti parte degli oltre 1500 sbarcati in questi giorni sulle coste siciliane e giunti da noi in autobus  nel tardo pomeriggio di ieri. Si tratta di 15 ragazzi eritrei, dell’età media di circa 25 anni, che da sindaco di Gerocarne, rispondendo all’appello della prefettura e della cooperativa Cspeong di Mileto – che gestisce il progetto di accoglienza straordinaria - non ho esitato ad alloggiare, offrendo, in via provvisoria, una struttura di proprietà comunale. Sono estremamente felice di tale provvedimento in quanto questi poveri ragazzi stanno certamente fuggendo da un paese dove da oltre venti anni vige un regime che ha, di fatto, sospeso il godimento dei diritti civili e democratici, per non parlare dei diritti di comunicazione ed informazione, che vedono lo stato nordafricano collocarsi nelle ultime posizioni della relativa classifica. La loro situazione è aggravata dal fatto che il governo, pur essendoci, per motivi di siccità, continue situazioni di emergenza, impedisce addirittura l’ingresso nei confini statali delle organizzazioni umanitarie. Una condizione di vita ai  limiti del concepibile, la quale, pur considerando le gravi difficoltà di casa nostra, non può lasciare indifferenti e deve, necessariamente, smuovere gli animi a fare in modo che a questi ragazzi sia data la possibilità, se dimostrano di meritarla, di poter sperare in una vita diversa in cui i diritti e la fiducia in un futuro non siano solo delle chimere. Ecco perché, nel contesto di estrema emergenza umanitaria venutosi a creare in questi giorni, la decisione di dare alloggio ai 15 giovani è estremamente importante, nella convinzione, altresì, che i miei cittadini credono fermamente nell’accoglienza, nell’integrazione e, per ultimo, ma non per questo di minore importanza, nello scambio culturale che indubbiamente nascerà da questa esperienza di pochi mesi di ospitalità in cui noi, come amministrazione, faremo quanto possibile affinché la permanenza in paese dei nuovi e graditi ospiti sia il più possibile piacevole e confortevole, mentre, ne sono certo, i gerocarnesi sapranno aprirsi loro in un fraterno e caloroso abbraccio che riuscirà a farli sentire a casa loro. Questi ragazzi cercano solo un futuro che non abbia i piedi d’argilla. La consapevolezza che, accogliendoli tra di noi, avremo contribuito a che ciò si possa realizzare ci riempie il cuore di gioia.

giovedì 1 maggio 2014

Un pensiero al mondo del lavoro e all’Ora della Calabria



In un giorno così particolare, in un altrettanto particolare periodo per la nostra nazione e la nostra regione, sento il dovere di rivolgere un pensiero al mondo del lavoro. La mia personale riflessione va a chi, fortunato oggi, un lavoro ce l’ha. Ma, soprattutto, a chi non lo ha più o, con molta difficoltà, lo sta cercando. Ai precari, ai disoccupati e agli inoccupati. Agli esodati, alle persone in mobilità, ai cassintegrati, agli sfruttati. Ed a coloro – il direttore Luciano Regolo, i giornalisti, i redattori, i poligrafici, i collaboratori ed i lavoratori de l’Ora della Calabria – che in questi giorni stanno lottando, con le unghie e con i denti,  contro un’inaccettabile censura e per l’affermazione e la tutela del sacrosanto diritto alla libertà di stampa e di pensiero e, con essi, per la salvaguardia del loro posto di lavoro e della loro dignità. Sia, la loro, una fruttuosa lotta per l’affermazione della dignità di tutti i calabresi onesti e perennemente oppressi dai mali di una terra che, anche, e soprattutto, dalle pagine di un quotidiano può sperare nell’auspicato ed imprescindibile riscatto. Se muore un giornale è una parte di tutti noi che se ne va. Se muore un giornale la sconfitta non è solo di chi ci lavora ma di tutti noi. Buon primo maggio a tutti.