"Non buttare via il tuo tempo o il tempo butterà via te."



sabato 12 novembre 2016

Gli errori della politica che perde di mira il proprio obiettivo e l’ascesa del populismo

La vittoria di Donald Trump, multimiliardario politicamente incompetente ed ignorante asceso alla Casa Bianca con una vittoria schiacciante su un avversario anch’esso abbastanza discutibile, apre l’immaginazione ad impensabili ed imprevedibili scenari a livello globale ed induce una seria riflessione sulla deleteria deriva populista verso cui sta precipitando il mondo.
Negli Usa, come in Europa ed in Italia si assiste al fenomeno di gente che viene da tutti altri ambiti rispetto alla politica e si butta nell’agone, promettendo mari e monti, pur sapendo di non poterli dare, e magari distruggendo quanto di buono è stato realizzato in precedenza.
Questo facendo leva sulla disperazione dei cittadini, i quali, stremati da una lunga crisi che da anni stritola l’economia e le famiglie, si aggrappano alla promessa “del miracolo” che mai si potrà realizzare e danno fiducia a chi la politica non sa nemmeno a che lettera la si debba cercare nel dizionario. Maestri della “prestigibilizzazione” che, trovando terreno reso fertile da chi avrebbe dovuto dare risposte che non ha dato, infatuano le menti, travisando la realtà e producendo danni inimmaginabili, per rimediare ai quali occorrerà un tempo infinitamente più grande di quello impiegato per crearli.
Perché a distruggere non ci vuole niente: è ricreare che richiede impegno e fatica.
Per fare alcuni esempi.
Si apriranno scenari imprevedibili nel campo delle relazioni internazionali, dove si ha intenzione di intraprendere strade che vanno in direzione opposta a quelle tracciate negli ultimi decenni.
Si prospettano danni all’ambiente, con la volontà operare in senso contrastante a quanto fatto a livello internazionale per la salvaguardia del clima globale, il cui stato di salute è quasi ad un punto di non ritorno.
Si faranno passi indietro nell’ambito sanitario statunitense, immaginando un’inversione di rotta rispetto alla riforma del sistema assistenziale realizzata da Obama.
Si costruiranno nuovi muri a quasi trent’anni dalla caduta di quelli storici europei.
E ci sarà tanto altro che avrebbe dovuto far riflettere.
Nonostante ciò, e nonostante Trump sia un uomo ricco che non può sapere di cosa ha bisogno un uomo povero, gli elettori lo hanno votato, e lui ha stravinto. Una vittoria che, tra l’altro avvenuta con una maggioranza che non si vedeva da quasi un secolo, fa riflettere, perché successi del genere, negli Usa come in Europa, in Italia ed in qualsivoglia parte del mondo, proiettano l’immagine di una società che, ovunque, non ha più fiducia dell’“Elite” politica deputata a dare risposte che, evidentemente, non dà più.
E non lo fa da tempo. Perché se in America abbiamo avuto il fenomeno dirompente Trump, in Europa fenomeni come “Brexit”, per citare il più clamoroso, ed il dilagare dei populismi più variegati, ed in Italia avanzano prorompenti i Cinque Stelle, il colpevole è solo uno. La politica, che ha perso di mira ciò che deve stare alla base della sua ragione d’essere, ha smarrito la sua essenza: il cittadino, i suoi problemi, le sue necessità ed i suoi bisogni più intimi.
Questo ha creato un distacco quasi incolmabile tra la classe politica e la società, che è stanca di dare fiducia a rappresentanti i quali, invece di guardare ai bisogni per cui sono stati delegati, fanno altro.
È stanca di eleggere rappresentanti che, anziché dare diritti ed incrementare i servizi, sono impegnati solo ad ampliare i loro privilegi e ad effettuare tagli nei punti fermi conquistati con anni di lotte.
Ed allora il cittadino si rivolge verso chi, spesso sapendo di mentire, e di farlo in modo evidente, ne esaudisce a parole il bisogno di centralità. Se il mondo sta andando a rotoli la colpa è della politica, che deve ritrovare la sua essenza, la sua ragione di esistere: porsi al servizio della società e mettere il popolo davanti a tutto. Altrimenti il futuro vedrà imporsi tanti altri Trump e trionfare molti altri populismi nel mondo.

Con tutti i danni che una simile apocalittica previsione porterà con se.

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