"Non buttare via il tuo tempo o il tempo butterà via te."



venerdì 4 novembre 2016

CELEBRAZIONE IV NOVEMBRE 2016

Carissimi concittadini, autorità civili, militari e religiose
Come ogni anno, in questo giorno, siamo qui davanti al monumento ai caduti per onorare quanti diedero la vita per la nostra cara Patria, e per celebrare quanti, ogni giorno, nelle forze armate e dell’ordine, sono costantemente impegnati a garantire la serenità sociale, la corretta convivenza civile e la pace tra i popoli nelle missioni sui vari fronti ancora aperti a livello internazionale.
E’ doveroso un breve cenno storico, a beneficio dei ragazzi e dei più giovani, soprattutto adesso che, per ovvi motivi anagrafici, non possono più essere qui presenti i reduci di quel conflitto, a dare testimonianza tangibile dell’orrore vissuto 100 anni fa.
Ebbene, siamo qui davanti a questo monumento commemorativo proprio il 4 novembre perché come oggi, nel 1918, veniva annunciato l’armistizio che poneva fine alle ostilità tra l’Austria- Ungheria e l’Italia, dopo  la vittoria nell’offensiva di Vittorio Veneto e tre anni e mezzo di sanguinoso e drammatico conflitto che portava a conclusione il processo di unità nazionale, con l’estensione dei confini italiani al Trentino Alto Adige, a Trieste e alle Venezie.
Altissimo fu il prezzo di quella vittoria, che costò la vita a 689 mila italiani, mentre oltre un milione furono mutilati, invalidi e feriti.
Impressionante fu anche il numero totale di perdite del conflitto, stimato in 16 milioni di vittime e 20 milioni tra mutilati e invalidi: cifre che devono far riflettere, numeri da ricordare.
Per tale ragione, se siamo qui oggi, è si per commemorare i nostri caduti della prima guerra mondiale e di tutte le guerre, ma anche per rammentare l’orrore che ogni conflitto porta con se, per trasmettere alle nuove generazioni i valori civici di pace, libertà e democrazia.
Siamo qui per celebrare il valore delle centinaia di migliaia di nostri connazionali, i componenti delle forse armate e di polizia che, ogni giorno, rischiano la vita per reprimere il crimine e assicurare il rispetto delle leggi, garantendoci un vivere quotidiano il più possibile sereno, anche attraverso le missioni di pace internazionali.
Lo fanno per noi, come recita lo spot che pubblicizza la celebrazione del 4 novembre. Per noi e per la nostra sicurezza rischiano ogni giorno la loro vita. A tutti loro un immenso e commosso grazie per ciò che fanno per la sicurezza dello stato e la pace delle altre nazioni.
Per la nostra cultura, oggi, l’orrore della guerra appartiene al passato. È in gran parte così perché insieme, i popoli che un tempo si sono combattuti, rappresentano una famiglia comune: l’Europa Unita, una realtà che, dispiace, ha molti limiti e difetti su cui riflettere, avendo ben chiaro, però, che sono tanti i pregi.
Tra questi la consapevolezza che l’Ue ha rappresentato  un formidabile  strumento di pace e integrazione fra nazioni e popoli, in passato rivali e nemici ed oggi cooperanti nel tentativo arduo di raggiungere un benessere comune.
Perché non seguire l’esempio anche nell’ambito dell’accoglienza a favore degli immigrati?
È un problema che riguarda tutti ma che, attualmente, vede attivo prevalentemente il nostro paese, quotidianamente impegnato a salvare vite umane nel Mediterraneo. Ci aspettiamo un impegno più attivo, seguendo i moniti di Papa Francesco, aiutando questa gente che sta peggio di noi, ed intervenendo, coralmente, per assicurare una maggiore stabilità nei paesi – Libia, Siria, Iraq ed altri - dove si vivono situazioni al limite.
Lo pretendiamo!
In questo giorno non si può fare a meno di ricordare le drammatiche difficoltà della nostra nazione, legate a questa lunga crisi che sembra non finire mai e determina povertà e disoccupazione.
Il perdurare della crisi incide non solo sulle finanze statali ma anche sulla concreta operatività dei piccoli comuni come il nostro, lasciati soli di fronte alle emergenze sociali e occupazionali, strangolati da assurde norme restrittive e dai vincoli di un patto di stabilità che spesso ci impediscono di far fronte anche ai bisogni  più elementari della comunità.
In questo momento di triste congiuntura sfavorevole noi tutti, iniziando da voi ragazzi, siamo chiamati a comportarci da cittadini onesti e leali, in qualunque ambito ciascuno operi: al lavoro; a scuola; in famiglia; nella società. Tutti dobbiamo collaborare a rendere il nostro piccolo paese più decoroso ed accogliente.
Come Amministrazione giorno per giorno cerchiamo, con le nostre potenzialità, di fare il possibile per rendere Gerocarne più abitabile e pulito. Ma serve la massima collaborazione da parte di voi cittadini, iniziando dalla raccolta differenziata. Ditelo, bambini, ai vostri genitori, che ancora , purtroppo, va a rilento.
Sono sotto gli occhi di tutti il nostro impegno e l’attenzione verso l’arredo urbano e l’ambiente, con interventi fondamentali di pulizia dei fiumi e del paese, azioni di recupero del centro storico ed anche con iniziative particolari come quella dei murales che, al di là delle rimostranze dei soliti detrattori, ha dato decoro e lustro ad alcuni angoli strategici di Gerocarne, oltre a rappresentare un importantissimo momento di attività ricreativa e formativa per i nostri bambini e ragazzi.
Innegabile è la nostra quasi maniacale attenzione verso il mondo giovanile, scolastico e sportivo, attraverso: l’incentivazione di tutte le iniziative volte a creare momenti di convivialità e vivere insieme; la ristrutturazione del plesso scolastico, reso moderno, sicuro, a risparmio energetico e rispettoso dell’ambiente; la ristrutturazione completa della palestra e degli impianti sportivi, creandone di nuovi, per dare ai nostri giovani dei siti d’incontro, dove crescere sani e lontani da distrazioni devianti.
Abbiamo dato massimo incentivo alle energie rinnovabili, con l’installazione di impianti fotovoltaici che contribuiscono al rispetto dell’ambiente e permettono un notevole risparmio energetico, fornendoci somme da impegnare in altre misure a vantaggio dei cittadini.
Cerchiamo di incrementare il turismo, curando i siti attrattivi e promovendo progetti come quello dell’alternanza scuola - lavoro e l’accoglienza di comitive di visitatori, puntando a far conoscere le nostre bellezze naturalistiche, paesaggistiche ed ambientali.
Tra poco inaugureremo, una struttura unica nel suo genere come l’essiccatoio del legno, che contiamo possa dare un nuovo slancio occupazionale, anche attraverso il definitivo rilancio della nostra area industriale della valle del Mesima, posta in un punto strategico.
Siamo stati tra i principali fautori del Gal “Terre vibonesi”, il cui progetto di utilizzo delle cospicue risorse comunitarie è stato da poco eletto come quello migliore, e questo contribuirà a portare sviluppo e nuova linfa propulsiva non solo per Gerocarne ma per l’intero entroterra.
Stiamo facendo altresì di tutto per rilanciare le tradizioni artigiane e l’occupazione in genere, impegnandoci nella promozione di iniziative come quella, innovativa, che vede protagonisti i nostri artigiani della terracotta ed il maestro Gerardo Sacco, che è partito con la nuova elegante collezione di vasi ed oggetti d’arredo da lui firmati ed impreziositi con inserti in argento. Questa novità assoluta per il nostro paese speriamo possa dare nuovo slancio alle poche realtà artigiane ancora esistenti e, da questo, avvicinare all’arte vasaia i giovani, per incrementare questo nostro antico mestiere ed impedire che scompaia estinto dalla modernità.
Questo e altro abbiamo fatto, ed altro faremo, non lesinando alcuno sforzo, perché la nostra ferma volontà è quella di vedere  Gerocarne trasformato in un paese moderno, accogliente, attrattivo e sempre più proiettato verso un futuro migliore.
 Una volontà simile a quella che ebbero i nostri tanti concittadini e connazionali per l’Italia, per l’indipendenza e la libertà della quale combatterono e s’immolarono.
Eleviamo in questo giorno il nostro pensiero ad essi, in modo particolare ai nostri giovani, che caddero sui campi di battaglia e non fecero più ritorno a Gerocarne.
Leggerò ora i nomi dei giovani che sono morti in combattimento, pregandovi di rispondere simbolicamente “PRESENTE” per ognuno di essi, immaginando che siano qui con noi e gioiscano, sapendo che il loro estremo sacrificio per un’Italia più libera, indipendente e pacifica non è stato vano:
·        Domenico Barillaro, disperso sul monte Pasubio il 4 giugno 1916;
·        Raffaele Crispo, morto sul campo per ferite il 20 novembre 1916;
·        Rocco D’Elia, morto a Salerno per  malattia il 16 gennaio 1916;
·        Nicola Lanzellotti, morto per malattia il 25 febbraio 1916;
·        Vincenzo Papillo. morto in combattimento l’11 giugno 1916;
·        Bruno Schiavello, morto il 4 aprile 1916 per malattia determinata dalla guerra;
·        Raffaele Tucci, disperso in combattimento;
·        Francesco  Cambareri, disperso in combattimento il 30 giugno 1916.
 A conclusione non possono mancare i dovuti ringraziamenti:
ai carabinieri ed al comandante della Stazione di Soriano Calabro, maresciallo Barbaro Sciacca, cui esprimo gratitudine per la particolare attenzione verso questo territorio;
agli agenti della nostra polizia municipale;
agli studenti, ai docenti ed alla Dirigente dell’Istituto Omnicomprensivo di Soriano Calabro, per la loro presenza;
ai ragazzi che, emozionandoci, per la prima volta si sono esibiti interpretando l’inno e gli altri brani, egregiamente diretti dal Prof. __________________;
ai  parroci di Gerocarne , Ciano –Ariola e Sant’Angelo, per la disponibilità e la collaborazione;
a tutti voi cittadini, che avete onorato con la Vostra presenza questa imprescindibile cerimonia. 
E un grazie, commosso e dal profondo del cuore, a coloro che, a sacrificio della propria vita, hanno reso possibile un’Italia ed un mondo migliori.
Viva l’Italia , viva le FF.AA.
                                                          IL  SINDACO

                                                       Vitaliano   Papillo

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