"Non buttare via il tuo tempo o il tempo butterà via te."



martedì 1 novembre 2016

Addio a Tina Anselmi. Se ne va nel giorno della morte di un’altra grande italiana: Alda Merini

Ci ha lasciati oggi una grande italiana: Tina Anselmi: la ragazza della Repubblica che non ha mai spento il proprio sorriso nemmeno nei momenti più bui. La diciassettenne partigiana “Gabriella”, che ha lottato contro il nazifascismo per un paese più libero e democratico. Come fece in tutta la sua vita. Fu partigiana, educatrice, esponente sindacale, attivista politica e, per ben 24 anni, parlamentare, divenendo, nel ’76, la prima ministro donna nella storia dell’Italia repubblicana. Una pioniera visionaria, che nei primi anni ‘80 fu chiamata a presiedere la commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia massonica P2: un ruolo scomodo che, tra mille difficoltà, svolse e portò a termine in maniera impeccabile. Una donna che ha dato tanto per questo Paese, contribuendo, altresì, all'istituzione del servizio sanitario nazionale. Per una particolarissima coincidenza se n’è andata oggi, giorno in cui, sette anni fa, ci lasciava un’altra grande italiana: Alda Merini, poetessa, sognatrice “folle”, nella misura in cui folle è colei, o colui, che può essere così avanti da riuscire a descrivere circostanze e situazioni a cui, i supposti “normali”, arrivano più tardi. Tina Anselmi e Alda Merini: due donne che, già per questo, negli anni in cui vissero la loro età migliore, per ciò che svolgevano potevano essere considerate “folli”. Lo erano: erano malate di una “follia” lucida. Quella “follia" che, in due campi diversi, quello della politica e quello della poesia, ha saputo dare tanto insegnamento al nostro Paese. E voglio pensare che è per questo che la morte ha scelto di andare a bussare alle loro porte nello stesso giorno: mi piace pensare che la morte, che interviene a ristabilire il giusto peso tra ciò che si è fatto e ciò che la provvidenza divina ha in serbo per ognuno di noi, abbia fatto i suoi corretti calcoli ed abbia chiamato queste due grandi donne nello stesso giorno perché coincidesse e fosse preso in una considerazione maggiore il loro diverso impegno. Un impegno di cui, ognuno, dovrebbe fare tesoro, traendone insegnamento: per essere un po’ più “folli”; e cercare di costruire una società ed un mondo migliori. 

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