"Non buttare via il tuo tempo o il tempo butterà via te."



sabato 30 gennaio 2016

Breve riflessione sul disegno di legge “Cirinnà” e sui diritti delle famiglie di fatto

C’è un gran dibattere in questi giorni nel paese sul disegno di legge “Cirinnà”. Un argomento sempre attuale e per molti aspetti delicato su cui anche io sento il dovere di dire la mia. Il mio approccio non vuole essere quello del tifoso né va inteso come discriminatorio verso chicchessia. Anzi, ritengo  che chiunque pratichi l’amore, anche se non lo fa nella maniera prevalentemente più diffusa, ossia quella etero, abbia il sacrosanto diritto di farlo. Li rispetto e, per ciò stesso, ritengo giusto che a tali persone siano riconosciuti determinati diritti equiparabili a quelli in capo alle famiglie “normali”: istituzionalizzazione civile della loro unione; diritti patrimoniali e successori; reversibilità pensionistica. Ciononostante ritengo vi siano dei limiti, che vanno rintracciati nella possibilità di concedere il diritto all’adozione di figli alle coppie composte da persone del medesimo sesso. E questo perché ritengo sia una forzatura che va contro la natura, che vuole la famiglia composta da padre, madre e figli. Non esistono, e non sono concepibili, in natura famiglie con due mamme o due papà ed i figli, ed una legislazione che vada in senso contrario a ciò configura una violazione di questo che è un principio da cui ritengo non si possa prescindere.

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