"Non buttare via il tuo tempo o il tempo butterà via te."



sabato 21 novembre 2015

Sempre in prima fila nelle battaglie a tutela dei presidi di legalità del nostro territorio

Non poteva non esserci il nostro convinto apporto alla manifestazione odierna a tutela della Prefettura – Utg di Vibo, presidio che, insieme ad altri come la Questura, i Comandi Provinciali delle forze dell’ordine, il tribunale, la scuola di polizia – tutti a rischio soppressione dopo la cancellazione dell’Ente provincia – ritengo sia indispensabile per garantire la legalità e la giustizia in un territorio difficile come quello vibonese, dove la malavita ha i suoi begli affari e dove, mentre l’agire delinquenziale ed i reati di ogni genere aumentano, non è ammesso accettare un simile depauperamento delle istituzioni atte a combattere il malaffare ed a garantire una pacifica vivibilità nei nostri centri. Un territorio, quello della provincia di Vibo, che poco a poco sta venendo defraudato di ogni suo presidio, in nome di un riordino e di una politica di contenimento della spesa che ignorano quelle che sono le caratteristiche di questa disgraziata area geografica, scrigno colmo di tesori di inestimabile valore a più livelli altrettanto quanto di brutture che vanno estirpate. E perché ciò avvenga in maniera più efficace le istituzioni occorre mantenerle e non sopprimerle. Certo, se si è arrivati a questo punto - in cui anche i cittadini, sentendosi abbandonati e disprezzando quello che è stato un certo modo di gestire la cosa pubblica, non credono fino in fondo a queste battaglie sociali e di legalità –  qualcuno avrà le sue colpe. Ma questo non deve portarci a gettare la spugna ed a rimanere indifferenti verso un tale stato di cose. Oggi rischia di chiudere la prefettura. Domani, magari, la questura. Indi il tribunale, la scuola di polizia, gli stessi presidi di assistenza sanitaria. E, quando ciò sarà compiuto, chi ne avrà tratto giovamento? Nessuno! Men che meno i residenti, che, senza dubbio, vedranno peggiorare la qualità della loro vita. Perché le istituzioni del territorio non sono utili e funzionali alla politica o a certe categorie di cittadini. Lo sono per tutti, nessuno escluso. E le lotte per il loro mantenimento non possono riguardare pochi ma devono coinvolgere tutti, soprattutto le rappresentanze istituzionali, in un movimento caratterizzato da unità di propositi ed intenti e senza distinzione di colore politico. La mia, pertanto,  è stata una partecipazione convinta, come lo è stata quella in prima linea nell'amministrazione provinciale, che ho deciso di interrompere anticipatamente per dare un segnale forte alle istituzioni superiori sul fatto che un Ente, che viene mantenuto in piedi e deve dare risposte certe e celeri ai cittadini cui si riferisce,  non può essere lasciato in condizioni di non poter operare. Ragion per cui tuteliamo questo territorio in prima linea contro una logica che tende solo a distruggere ciò che di buono esiste in esso. 

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