Speranza, fede e Amore. Verde, bianco e rosso. Sono i
colori della nostra bandiera e ciò che simboleggiano. Una bandiera che, al pari
di come avviene in altre nazioni, dovrebbe essere oggetto di culto e riverenza,
perché, insieme al presidente della Repubblica ed all’Inno, è il simbolo di un
Paese, l’Italia, il Bel Paese, a cui tutti dovremmo essere fieri di far parte. Una
bandiera da difendere e rispettare, perché dovrebbe suscitare sentimenti di
appartenenza e amore verso la propria nazione, nata attorno al suo stendardo dalla
lotta di tanti giovani nostri connazionali che diedero la vita per un’Italia
unita. La bandiera, al pari dell’inno nazionale, è il nostro documento di
presentazione ed al solo vederla sventolare, ciò che dovrebbe avvenire sempre
in modo decoroso, dovremmo emozionarci. E questo dovrebbe avvenire sia da parte
dei semplici cittadini che, soprattutto, da parte di chi ricopre ruoli
istituzionali. In Italia, invece, abbiamo relegato la bandiera al ruolo di
simbolo solo in poche determinate circostanze, come quelle sportive, “banali”
rispetto al valore identitario e simbolico che questo elemento costitutivo dello
stato ha insito in se. Siamo fieri della nostra bandiera, e ci emozioniamo
innanzi ad essa, quando giocano gli Azzurri, quando vince la Ferrari o quando
si conquista una medaglia alle olimpiadi. Ma gli stessi brividi ed il medesimo
orgoglio che proviamo nel vedere quei tre colori innalzarsi sul tetto del mondo
li dovremmo sentire ogni giorno. Ogni giorno dovremmo amare la nostra bandiera
ed indignarci se non la vediamo esposta su qualche edificio pubblico o, ancora
peggio, se la vediamo stropicciata, strappata, scolorita e vilipesa, come
spesso capita di osservarla. Come accadde all’epoca dell’unità d’Italia occorre
riconsiderare il ruolo di simbolo identitario della nostra bandiera, come sommo
emblema patriottico di un popolo unico ed orgoglioso del suo Paese e delle sue
bellezze. Dopo questo lungo e buio periodo di crisi che stiamo attraversando dobbiamo
trovare nella nostra bandiera, ciascuno nel suo, l’incitamento a ripartire per
rimettere in moto l’Italia. Ciò che deve avvenire a cominciare dalle scuole, i
luoghi deputati ad educare i giovani, in cui inculcare in maniera profonda l’importanza
che rivestono la bandiera e gli altri simboli di appartenenza, dal cui rispetto
dipendono quello per l’Italia e, in definitiva, quello per noi stessi.
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