"Non buttare via il tuo tempo o il tempo butterà via te."



mercoledì 12 aprile 2017

E se seguissimo l’esempio della rottamazione delle cartelle anche per i tributi comunali?

Il grande successo dell’operazione di rottamazione delle cartelle di “Equitalia”, cui hanno fatto ricorso centinaia di migliaia di italiani, tanto che il Governo ha deciso di prorogarla, ci fornisce un’indicazione molto importante: i cittadini morosi, se messi in condizioni di farlo, vogliono pagare e mettersi in regola. Pagano, si, ma il dovuto, senza more, interessi e sanzioni varie che fanno lievitare l’ammontare del debito in maniera spropositata ed insostenibile. Questo è un indicatore di importanza rilevante che potrebbe, adottando la stessa metodologia anche in tema di tributi comunali, portare giovamento anche a questo livello di amministrazione dove, a causa di tagli ed altre riduzioni di trasferimenti vari, è divenuto sempre più difficile dare anche le risposte minime alla popolazione. Giovamento che potrebbe verificarsi per due ordini di ragioni. Innanzitutto il comune, mettendo i cittadini nelle condizioni di pagare, attraverso la possibilità di eliminare tutte le sanzioni accessorie e permettendo la rateizzazione delle imposte non pagate, potrebbe incassare delle somme importanti da utilizzare nel fornire maggiori servizi alla popolazione residente. L’altra ragione, importante come o più della precedente, è che si andrebbe a risolvere il doloroso problema dei residui di bilancio, somme che, col cambio delle regole nella stesura dei rendiconti pubblici, l’ente pur non incassandole materialmente, deve coprire con altre somme, con una percentuale via via crescente fino al raggiungimento, tra qualche tempo, del 100%, togliendo così tali importanti risorse da altre destinazione e vincolandole a guarentigia dei tributi che non si sa se verranno incassati. Va da se che ciò che si verifica sarà un duplice ammanco che si tradurrà in un ancor minore possibilità di fornire servizi. E, se non si interviene in tal senso a sostegno degli enti locali, i piccoli comuni a breve rischieranno di non poter più fornire addirittura prestazioni anche minime. Occorre, dunque, prendere atto di questa realtà e, guardano all’ottima riuscita dell’operazione rottamazione a livello statale, traslarla ai tributi comunali. Ma per farlo è necessaria un’intesa tra tutti gli attori dei vari livelli di amministrazione; Governo Centrale, Comuni, Regione. Intesa che permetterà di incassare risorse fondamentali, che renderanno meno asfittiche le casse comunali. L’esempio oggettivo e concreto lo abbiamo, percorrere questa strada non potrà che dare risultati realisticamente positivi.

mercoledì 5 aprile 2017

Il mondo la finisca di voltarsi dall’altra parte sull’eccidio siriano

L’ultimo episodio verificatosi in Siria, con il bombardamento chimico che ha provocato decine di morti, tra cui molti bambini e donne innocenti, deve determinare una seria riflessione sulla errata direzione in cui continua a muoversi il mondo, mai pago di barbarie e malvagità laddove si tratta di difendere interessi economici. Privo di scrupoli e scevro da vergogna se per difenderli questi intessi si deve passare sulla pelle di gente inerme ed incolpevole. Un mondo pronto a celebrare giornate del ricordo e della memoria rispetto a mostruosità del passato, giustificando queste giornate col fatto che mai più cose simili abbiano a verificarsi, e poi, quando si riscontrano nuovamente, e con frequenza, è pronto a girarsi dall’altro lato. Sono pronti, i potenti della terra, se devono difendere dei biechi interessi, ad infischiarsene di quel passato che dovrebbe essere maestro. Che dovrebbe far ricordare per non ripetere, non per ingegnarsi a farlo accadere nuovamente con maggiore astuzia. Occorre indignarsi: come e più della “Shoa”; come e più dell’ “Holodomor”; come e più delle “Foibe”; come e più del genocidio armeno; come e più delle guerre mondiali. Perché al contrario di quei fatti, che sono giunti a noi postumi e per i quali ci indigniamo, delle barbarie moderne, come quelle della Siria, ne siamo testimoni, le viviamo, sia pur indirettamente, attraverso immagini e filmati istantanei. Urge, per questo, una seria riflessione, perché al contrario del passato le stragi e le inumanità le abbiamo quotidianamente sotto gli occhi. Perché nessun interesse economico, energetico, petrolifero, monetario, aureo può giustificare l’avvelenamento di decine di persone. Nessun uomo, ancor più se è un potente della terra, può agire passando sulla pelle degli innocenti guidato esclusivamente da meri e biechi interessi economici. E gli altri!? Le altre potenze perché non prendono posizione su tutto ciò!? Perché non s’indignano davanti a questo assurdo massacro!? Perché non si vergognano di fronte a dei bambini morti!? Perché si girano dall’altra parte come spettatori a cui non interessa lo spettacolo che pure loro stanno guardando!? Tolgano la mano da sopra gli occhi e la mettano sulla coscienza. Fermino questo assurdo massacro. Perché quando sarà compiuto l’invito a ricordare perché non abbia più ad avvenire sarà solo un’assurda quanto vana inutilità.