Ha, la provincia di Vibo Valentia, una
sua identità uniforme e specifica, una sua vocazione univoca, una personalità
omogenea attraverso cui la si può riconoscere in maniera inequivocabile tra
mille altre realtà? No! È la risposta. Ed è questo, forse, uno dei motivi per
cui la vediamo ferma, immobile, piatta e senza un futuro ben determinato. Un
futuro che sia fatto di sviluppo, benessere, prosperità, progresso, espansione,
crescita. Un futuro che, in una parola, renda “viva” la nostra provincia e che,
in tal modo, renda tutti coloro i quali ci risiedono orgogliosi di abitare in
un territorio così dinamico e vitale. Un territorio identitario. Perché pur non
disponendo di un’identità stabilita la provincia di Vibo ha tante piccole
identità frammentate, una, o più, per ogni comune che la compone. Singole
specificità che, in ambito storico, intellettuale, culturale, monumentale,
architettonico, paesaggistico, ambientale, artigianale, religioso, museale, enogastronomico
caratterizzano ogni realtà rendendola unica e distinguibile. Sono, i comuni
della provincia di Vibo, come tanti colori che, presi singolarmente, pur avendo
il loro senso, rendono poca giustizia ad un quadro che, al contrario, dovrebbe
essere costituito da tutti questi toni complessivamente presi e armoniosamente
mescolati, in modo da creare una vera e propria opera d’arte che chiunque la
osservi non può distaccarsi dall’ammirarla. Un quadro fatto di montagne brulle
e quasi vergini che si tuffano impervie e scoscese in un mare cristallino e
limpido, che incornicia un territorio spesso aspro, ma dipinto di policrome
pennellate esperte: il verde intenso dei boschi; l’azzurro vivido del cielo che
si confonde con quello tendente allo smeraldo del mare; il giallo di un sole
ardente quasi tutto l’anno; il bianco gelido e candido della neve invernale
sull’altipiano delle Serre; il rosso passionale dei panorami montani autunnali;
le mille gradazioni dei piccoli borghi, con i loro tesori ed i loro problemi; l’argento
cromato dell’arte e della cultura millenarie; l’oro lucente di una storia dalle
molteplici influenze. Dal mare ai monti il territorio vibonese offre un
ventaglio meraviglioso di opportunità che sta a noi, a chi ci vive ed a chi
amministra, rendere appetibile. Per fare degli esempi: l’insediamento rupestre
di Zungri; il castello normanno e la millenaria storia di Arena; i megaliti di
Nardodipace; gli ulivi secolari dei centri a vocazione agricola; le centenarie
affrontate di Pasqua di Dasà e Sant’Onofrio; il litorale che da Pizzo, passando
per la “Perla del Tirreno” Tropea, si estende fino a Nicotera, offrendo
suggestivi scenari costieri; le tracce di Renoir di Capistrano; il castello, le
mura greche e le “domus” romane di Vibo; la tradizione artigiana della
terracotta di Gerocarne; il pecorino dei centri del poro; il parco archeologico
e l’antica sede vescovile di Mileto; i boschi ed i percorsi naturalistici dei
centri delle Serre; la Certosa e le antiche chiese di Serra San Bruno; le
ferriere di Mongiana; i ruderi del convento di Soriano e le sue tradizioni
dolciarie; la ‘nduja di Spilinga. Sono solo alcuni dei “colori” di cui si
compone il “quadro” Vibo Valentia. Colori che, per dare l’immagine
complessivamente rappresentata, come detto, devono essere amalgamati. Per far
ciò occorre una progetto concreto, autentico e creativo che, partendo dalla
cultura e dal patrimonio materiale ed immateriale posseduti, innovando
ponderatamente e promuovendo insieme tutto ciò, sia in grado di ridare al
territorio vibonese quell’identità che gli permetta il riscatto che da
decenni inseguiamo. Si tratta di un progetto ambizioso ed a lungo termine, per
realizzare il quale occorrono le menti migliori, investimenti fatti in comparti
precisi e chiari, il coinvolgimento delle relative popolazioni da parte dei
sindaci, che devono interessare le proprie comunità, facendole sentire
partecipi ed entusiasticamente attive in questo programma della rinascita
identitaria territoriale. Il futuro per la provincia di Vibo c’è. Va solo
costruito, ed i “muratori” per farlo siamo tutti noi, che dobbiamo agire sotto
l’egida di bravi ed esperti “direttori dei lavori”, considerandoci squadra e
pensando che il nostro lavoro serve per l’edificazione di un palazzo in cui
vivere in comune e con tutti i comfort. Il territorio vibonese ha mille
potenzialità ed ha un futuro: sta nell’identità omogenea, che è fatta di
singole tipicità complessivamente considerate.
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