"Non buttare via il tuo tempo o il tempo butterà via te."



domenica 14 settembre 2014

La provincia che vorrei

Manca veramente poco per le elezioni provinciali di secondo livello del prossimo 28 settembre che mi vedono tra i candidati a consigliere nella lista ufficiale del Pd, con a capo il sindaco di Maierato Sergio Rizzo. Un grande onere ed un onore per me che immagino una provincia diversa, più attenta alle esigenze della gente e di un territorio dalle mille potenzialità, che merita maggiore attenzione rispetto a quella datagli sino ad oggi. La provincia che vorrei è scevra dagli inciuci di una politica egoistica intenta a perpetrare giochi di potere fini a se stessi, scordandosi che il suo compito supremo è lavorare per i cittadini e le loro esigenze. Vorrei una provincia meno disattenta, che, dalla costa alla montagna, si accorga delle proprie bellezze e lavori per promuoverle e valorizzarle. Che punti ad invertire le statistiche che la vedono ai primi posti solo se si tratta di qualcosa di negativo. Una provincia con un sistema di nettezza urbana efficiente, in cui la raccolta dei rifiuti sia la regola, non l’eccezione “emergenziale”. Una provincia con meno criminalità ed un sistema viario degno di questo nome, fatto da strade di cui non ci si debba vergognare e su cui non si debba rischiare la vita ogni giorno. Quella che vorrei è una provincia che, dal mare all’entroterra, viene invidiata per le sue straordinarie bellezze, non umiliata perché le trasforma in orridità. L’ente provinciale che deidero è quello più attento al sistema di depurazione dei centri che ne fanno parte, perché il mare è un bene inestimabile da mantenere integro e sano, non una immensa fogna in cui scaricare ogni genere di liquame. Vorrei che la provincia che verrà sia più attenta al mondo della scuola ed alla sua edilizia e che punti sul lavoro e incoraggi la voglia dei giovani di rimanere, non che ne esasperi il desiderio di andar via perché: “tanto è tutto inutile”. Una provincia in grado di organizzare meglio la propria macchina burocratica e che, con le dovute eccezioni, stia più attenta ai propri dipendenti, molti dei quali non conoscono il loro destino né se, e quando, verranno compensati per le loro prestazioni che auspicano di svolgere, se c’è qualcuno in grado di farglielo fare. Allo stesso modo auspico che tra le priorità del nuovo ente vi sia l’immediato pagamento delle spettanze alle tante imprese che hanno prestato opera per la provincia di Vibo e che in futuro, le stesse, vengano compensate in pochi giorni, come avviene a Cosenza, ad esempio, e com’è umano che sia. Vorrei che nella nuova provincia di Vibo le istituzioni, ai vari livelli, cooperassero tra loro per un più efficiente funzionamento. Una provincia con un sistema sanitario e di trasporto pubblico degni di un paese civile, dove non si facciano un giorno si e l’altro pure solo proclami su fantomatiche scadenze per attese costruzioni di ospedali che poi vengono puntualmente disattese. Perché i cittadini hanno diritto a cure adeguate alle varie patologie e l’esigenza di poterne fruire con facilità, senza dover temere che, per una malattia un po’ più importante di un’influenza, debbano per forza emigrare per farsi curare altrove, esattamente come cinquant’anni fa. La provincia che vorrei è quella che vorrebbero i cittadini, desiderosi, al contempo, di una politica meno distante dalle loro necessità. Sarebbe ora che ci se ne accorgesse. È la provincia che vorrei, fatta dalla politica che mi piacerebbe fosse.
 

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