Con Umberto Eco il mondo intero perde
uno tra gli ultimi umanisti della vecchia guardia. Un uomo con una preparazione
intellettuale a 360 gradi che nella sua lunga vita è riuscito a scandagliare la
cultura in molte delle sue infinite sfaccettature. Scrittore, semiologo,
filosofo, giornalista, critico, direttore editoriale, saggista, massmediologo,
professore universitario in Italia, Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti e Sud
America: servirebbe un’enciclopedia solo per descrivere i campi del sapere in
cui si è distinto, lasciandovi il suo stampo incancellabile, arricchito dalla
sua particolarissima ironia ed autocritica. Un calibro da 90 riconosciuto ed
universalmente acclarato, tanto da ricevere ben 40 lauree honoris causa da
diverse università del mondo. Immensa la sua produzione saggistica e narrativa
che è continuata fino a pochi giorni prima del trapasso, con l’ultima fatica letteraria
che uscirà postuma. Personaggi del genere danno lustro all'intera nazione,
orgogliosa di aver dato i natali ad un intellettuale che tutto il mondo in
questo momento sta piangendo. Ma, grazie alle sue opere ed alla sua infinità
eredità educativa, la sua impronta rimarrà ancora indelebile nei secoli, ad
altissimo esempio di generazioni bramose di lettura e di sapere.