Quella
di Michele Mirabello è una vittoria che, oltre a premiarne le competenze, l’essere
uomo di partito e la sua serietà politica ed istituzionale, è frutto dell’alacre
lavoro di un gruppo coeso e radicato sul territorio da parecchi anni, vicino ai
cittadini, di cui ha saputo conquistare la fiducia, affrontandone
quotidianamente i bisogni e le problematiche. Un gruppo di giovani
amministratori, e validi dirigenti ed attivisti che, grazie all’amalgama creata
con competenza e acume dall’onorevole Bruno Censore, tra i principali artefici
di questo percorso sin dalle sue origini, ha edificato e portato avanti un
progetto valido che non potrà non produrre i suoi risultati benefici per la
nostra provincia e l’intera Calabria. Un gruppo affiatato e geloso di quello
che ha saputo costruire e che, per questa ragione, non permetterà a nessuno di frapporre
interferenze che ne minino la stabilita ed il grado di coagulo raggiunti. Da membro di questo gruppo sono estremamente convinto che dal percorso intrapreso si aprirà a breve uno
scenario nuovo, capace di dare vita ad una Calabria rinnovata, più a contatto
con i cittadini e le esigenze di cui essi sono portatori. È con essi che
bisogna avviare una nuova interlocuzione che permetta di far comprendere che si
è deciso, finalmente, di cambiare il passo e risolvere quelli che sono i
problemi che gravano perennemente sui calabresi. È ora che si intervenga con
cognizione sulla sanità, in Calabria, facendone parlare non perché si muore per
un’influenza o un’appendicite, o perché si tagliano servizi e si chiudono
ospedali, ma perché è efficiente e perché i calabresi vi si possono curare,
senza dover emigrare altrove anche per la salute. È ora che il sistema di
raccolta, smaltimento e differenziazione dei rifiuti sia degno di tal nome,
perché è ignobile che le nostre belle città si debbano vedere deturpate da
cumuli e cumuli di rifiuti un giorno si e l’atro pure. È ora che si intervenga
concretamente sul lavoro e sullo sviluppo, utilizzando in maniera funzionale i
fondi europei ed indirizzandoli verso progetti in grado di frenare l’esodo di
menti eccelse e forza giovanile. È ora che si guardi a strumenti innovativi,
come i “voucher”, utili ad incentivare
nuove forme occupazionali in grado di rendere i nostri giovani orgogliosi della
regione in cui vivono. Per la stessa ragione è necessariamente ora di
incentivare anche le attrattive tradizionali: il turismo, la cultura,
l’artigianato tipico, l’enogastronomia, elementi che costituiscono il 99%
dell’essenza calabra, al mare come nelle zone interne, quelle su cui, guardando
allo spopolamento che le sta consumando, è ora di puntare l’attenzione
maggiore, creando più idonee occasioni di sviluppo e rilancio. Questo, e
tant’altro, è il progetto che il gruppo di cui faccio parte ha appoggiato e
portato avanti, nella convinzione che - con Oliverio, Mirabello e tutta la
nuova maggioranza in consiglio regionale, targata centrosinistra e Pd - è giunta l’ora di una Calabria nuova.
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