"Non buttare via il tuo tempo o il tempo butterà via te."



martedì 5 maggio 2020

Passata l'emergenza si torni alla competenza

La tuttora persistente emergenza sanitaria ha ancora di più messo a nudo le criticità e le debolezze del sistema Italia e del sistema Calabria a vari livelli, ponendoci prepotentemente di fronte alla necessità di dover ridisegnare il nostro Paese e la nostra regione. Il virus ha determinato quello stop quasi generale che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo immaginato, per poter riflettere sulle cose che non vanno, tante, farne tesoro, e ridisegnarle, più funzionali, più a misura d’uomo e di cittadino. Un processo importante di radicale rivoluzione politica, sociale, intellettuale, culturale, ambientale, sanitaria che va effettuato affidandoci alle competenze, all'autorevolezza ed alla professionalità, per evitare le approssimazioni che tanti danni hanno fatto e faranno. E questo in ogni ambito. In primis in politica, settore che ha ripercussioni su ogni altro della vita, dove l’emergenza ha dimostrato che occorre esperienza, saggezza, lucidità di mente per poter prendere quelle decisioni immediate che influiranno su tutti e su tutto e che, per tale ragione, devono essere efficaci e portare a soluzioni. Influiranno sulla sanità, dove si è svelata più che mai la precarietà di un sistema il quale, eroso poco a poco anche a vantaggio del privato, ha rischiato di mostrare nuda e cruda un’inefficienza che avrebbe potuto avere effetti ancor più devastanti, nonostante la straordinarietà del personale medico e paramedico. Influiranno sull'ambientale, dove la tutela dev'essere più puntuale ed attenta, perché ne abbiamo solo uno di mondo in cui vivere e se si oltrepassa oltre modo la soglia di auto-rigenerazione non si torna indietro. Influiranno a livello sociale ed economico, ambiti in cui l’emergenza sta palesando, e paleserà ancor di più nel futuro prossimo e venturo, le sue più devastanti conseguenze. Influiranno nell'ambito culturale ed intellettuale, dove la rivoluzione deve portare i cittadini a pretendere il meglio, e non l’approssimazione, la superficialità, l’improvvisazione da chi è stato delegato ad occupare posizioni gestionali. Da chi deve prendere decisioni, immediate o meno, che influiranno su tutti e che, per tale ragione, devono essere efficaci e portare a soluzioni efficienti. In una parola dalla politica. Una politica che, di recente, è stata resa ancor più approssimativa, seguendo l’idea che l’uno vale uno, che anche chi non ha alcuna esperienza potesse andare bene ai cittadini e che occorreva cambiare tutto perché tutti hanno fallito. Questa emergenza, invece, ha messo a nudo in maniera netta il grande bluff, ribaltando con forza questo concetto e spingendo a ricercare risposte da chi ha competenze, da chi ha studiato, da chi ha professionalità, da chi ha comprovata ed apprezzata esperienze amministrativa e gestionale, da chi ha dato risposte valide. La politica, e con essa ogni settore della nostra vita,  si gioca tutto su questo fronte: chiamare i migliori per ricostruire al meglio la Calabria, l’Italia ed il mondo. Deve essere, questo, uno dei postumi positivi che questo virus ci lascerà. Un virus che ci ha dimostrato che l’uomo è fragile, non è invincibile, invulnerabile, onnipotente. Ma è perfettibile: se si pretende che ciò avvenga.