Nell'ennesima indagine svolta sulla qualità della vita nelle province italiane Vibo ed il suo
territorio continuano ad essere ultimi. Un Leitmotiv cui siamo abituati e che, per questo, quasi
non ci sorprende più.
Dal 2004, infatti, sempre secondo l’indagine di
“Italia Oggi”, è almeno la seconda volta che la nostra provincia occupa il
primo posto al contrario e, sempre negli stessi anni, non siamo mai andati al
di sotto della 73esima posizione, occupando spesso le estreme retrovie (oltre
il 90esimo ed anche 100esimo posto).
Nello stesso periodo, invece, le prime due
posizioni sono state occupate costantemente ed alternativamente da sole sette
province del centro nord, con la prevalenza assoluta di quelle di Trento (6
volte prima e 7 seconda), Bolzano (tre volte prima e cinque seconda) e Mantova
(3 volte prima ed una seconda).
È evidente che c’è più di qualcosa che non va, e
lo è per tutti e nove i parametri presi in considerazione, per alcuni dei quali
la colpa è indubbiamente della politica e di chi, ai vari livelli, amministra
la cosa pubblica, mentre per altri in buona parte concorriamo noi da cittadini,
con scarso senso civico, mancanza di rispetto del bene comune, imbruttimento ed
inquinamento dell’ambiente, illegalità diffusa, scarso rispetto delle regole
del buon vivere e quant'altro facciamo affinché Vibo e la sua provincia siano la
Cenerentola d’Italia.
Questo è il dato di fatto. Ora, ci sono due uniche
strade che possiamo seguire: continuare a piangerci addosso e rifiutare di attivarci,
perché eternamente convinti che la rotta non possa essere invertita e che l’ultima
posizione, o giù di lì, sia quella che più ci confà oppure prendere questo
ennesimo “schiaffo” come una sfida, la più difficile ed affascinante allo
stesso tempo, e tutti, ognuno per la sua parte, metterci tutto l’impegno possibile
per rendere questa “Cenerentola” la principessa d’Italia.
Il buon Dio, grazie al cielo, quando ha creato
queste terre le ha fornite di doti eccezionali: il mare, con la costa degli Dei;
la montagna, con l’amenità delle Serre e l’altopiano del Poro; i borghi, con
tanti tesori segreti da svelare; enogastronomia; artigianato; storia; cultura.
Occorre solo capire l’immenso potenziale di
tale dotazione e metterla a frutto.
Questo è un primo passo, cui, ad esempio, può dare
un grande contributo il Gal, che con i suoi strumenti può creare reali
opportunità di progresso e rilancio.
Ma un contributo lo devono dare anche i
cittadini, che devono sentire la terra vibonese come la loro terra e, in quanto
tale, rispettarla ed amarla per come merita. Ed accanto ai cittadini ci deve
essere la politica, dobbiamo esserci noi amministratori, che dobbiamo diventare
consci dello straordinario potenziale della terra vibonese.
Ad ogni livello dobbiamo capire che fornire ai
cittadini servizi degni di un paese civile è un diritto sacrosanto di chi vive
a Vibo, come di chi vive a Trento e Bolzano. Il cittadino vibonese deve potersi
rivolgere ad una sanità di serie A, che ispiri fiducia e non timore. La piaga
della criminalità non deve più ostacolare lo sviluppo. Lo studente vibonese
deve poter frequentare scuole sicure ed efficienti e, dopo aver assolto il
proprio dovere, godere di strutture e spazi dove impiegare piacevolmente il
proprio tempo libero. L’automobilista vibonese deve potersi spostare su strade
e vie di comunicazione dove non si rischi la pelle ogni giorno. Il turista che
viene in terra vibonese deve rimanere sbalordito per l’ordine e la bellezza dei
luoghi, non per il mare inquinato o per i disservizi. Il giovane vibonese non
deve continuare a portare la propria forza ed il proprio cervello fuori dal suo
territorio. Perché i giovani sono risorse e se vanno via si perde la linfa per
continuare a vivere.
Se questi, ed altri, sono i problemi che mettono
la provincia vibonese all'ultimo posto in classifica i cittadini che ci vivono
ed i politici e gli amministratori delegati a mettervi mano devono rimboccarsi
le maniche ed agire.
Abbiamo sindaci validi. Una nuova
rappresentanza amministrativa provinciale. Siamo rappresentati alla regione ed
anche in parlamento. Abbiamo strumenti come il Gal “Terre Vibonesi”. Abbiamo il Sistema bibliotecario, con la sua intensa attività culturale e col "Festival Leggere&Scrivere". Disponiamo
di realtà produttive ed imprenditoriali valide. Di una ricca dotazione
fornitaci dal creatore.
E di cittadini che amano la loro terra.
Partiamo da questo e sinergicamente, assembliamo
il tutto: facciamo nostra la sfida e risaliamo la china.